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La crisi per il Covid-19 non risparmia i servizi professionali alle imprese

Effetti della crisi da Covid-19 sul tessuto imprenditoriale dei servizi professionali.

MILANO – In Italia esistono 767 mila imprese dei servizi professionali alle imprese, che rappresentano il 23% del comparto del terziario. La consulenza aziendale è l’ambito più rappresentato. Importante anche la rappresentanza delle attività finanziarie (oltre 100 mila) e delle imprese di comunicazione e marketing (74 mila). Completano il comparto le imprese del settore audiovisivo, delle risorse umane, delle ricerche di mercato. Il comparto assicura un posto di lavoro ad oltre 2,5 milioni di occupati. Comparto, quello dei servizi professionali alle imprese, – spiega Asseprim, la Federazione di Confcommercio che lo rappresenta – che in parte ha subito il lockdown imposto dal Governo per l’emergenza Covid-19.

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Effetti della crisi da Covid-19 sull’occupazione nei servizi professionali.

Le imprese che operano in ricerche di mercato, attività di pubblicità, comunicazione ed eventi, produzione audiovisiva sono state costrette a chiudere, ripiegando solo quando possibile a canali alternativi quali lo smart-working. Molte altre hanno potuto proseguire la propria attività (imprese finanziarie, editoria, gran parte della consulenza aziendale), ma tutte hanno patito in ogni caso indirettamente gli effetti del periodo di stop nei mesi di marzo e aprile. Il combinato disposto tra effetti diretti (imprese costrette a sospendere l’attività) ed effetti indiretti (imprese che hanno proseguito l’attività, ma si sono ritrovate con un volume d’affari ridotto quando non azzerato), traccia uno scenario – rileva Asseprim – che prelude a ricadute importanti sul contributo del settore all’economia nazionale: si stimano perdite di circa 4 miliardi di euro in termini di valore aggiunto prodotto dal settore dei servizi professionali alle imprese nell’arco del 2020. Pesante anche il potenziale impatto sul tessuto imprenditoriale e sui livelli occupazionali: a fine 2020 si stima possano scomparire tra le 28 e le 34 mila imprese dei servizi professionali e sono a rischio 87 mila posti di lavoro.

“Come dimostrano i numeri, per una volta questa crisi ha colpito e colpito molto duro anche noi, tutto il comparto” dichiara Umberto Bellini presidente di Asseprim, la Federazione dei servizi professionali di Confcommercio. Bellini ha indirizzato una lettera aperta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte richiamando al senso di responsabilità: “Dove può andare il Paese – ha affermato Bellini – se anche il settore che guida le aziende nelle proprie scelte va in crisi? Il pericolo serio, enorme, è quello di un impoverimento del mercato, nei prezzi e nei contenuti. Occorre sostenere il settore con misure immediate ed efficaci a sostegno della liquidità per garantire continuità aziendale; misure per limitare il peso delle imposte (tramite differimenti delle scadenze e rateizzazioni). Ma soprattutto, per ripartire veramente, occorre uno sforzo nella divulgazione culturale rispetto all’importanza strategica che rivestono i servizi professionali, inserendo misure impattanti in forma di incentivi a fondo perduto o di credito d’imposta per chi utilizza tali servizi; con buone guide, la ripresa potrà essere più rapida e di valore”.

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Pubblicato il
27 Maggio 2020

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