ZIM pensa a quotarsi sui listini di Londra
TEL AVIV – Secondo la stampa israeliana il liner di bandiera avrebbe già incaricato tre banche internazionali di studiare un’IPO, valutando concretamente l’ipotesi di quotarsi in Borsa.
A riferirlo, senza però citare le fonti di questa indiscrezione, è la testata economia connazionale Globes, secondo cui la piazza più probabile per l’IPO sarebbe quella di Londra, senza tuttavia scartare anche l’ipotesi New York.
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La decisione di studiare una possibile offerta pubblica sarebbe stata presa dai vertici di ZIM dopo la pubblicazione dell’ultima trimestrale (Q2 2020), che ha registrato performance positive per il carrier – ricavi in calo del 5% a 795 milioni di dollari ma utili quintuplicati a 24 milioni di dollari – il quale tuttavia avrebbe bisogno di raccogliere capitali per consolidare la sua base patrimoniale.
Sempre secondo Globes, ZIM avrebbe già incaricato le tre banche d’affari internazionali Zacks, Barclays e Citi di studiare il percorso di un’eventuale IPO, fissando un valore complessivo della società pari o superiore a 750 milioni di dollari.
Attualmente l’azionista di maggioranza relativa di ZIM – che ha un bond da 1,4 miliardi di dollari quotato alla Borsa di Tel Aviv – è la Kenon Holdings di Idan Ofer (figlio dello storico patron del gruppo Sammy Ofer, scomparso nel 2011), che insieme ad alcune banche detiene il 30% della compagnia, mentre la parte restante del capitale è suddivisa tra diversi investitori, sia istituzionali che privati.
Secondo il ranking costantemente aggiornato da Alphaliner, ZIM è l’11° carrier per capacità della flotta a livello mondiale, con una dotazione di poco più di 300.000 TEUs e una quota di mercato globale dell’1,3%.
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