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Ambiente, clima e salute: “Dev’essere Sanità Green”

Durante il Tavolo di lavoro ‘Salute, pandemia da Covid-19 e cambiamento climatico” si è discusso se è possibile pensare a una Sanità Green. Il dibattito ha avuto luogo con la Winter School “Call to action per un SSN innovativo e resiliente… se correttamente finanziato” di Motore Sanità, che ha visto per due giorni confrontarsi i massimi esperti della Sanità italiana.

Queste le parole di Domenico Scibetta, presidente Federsanità ANCI Veneto “Ci sono sempre state pandemie nell’umanità con germi e virus che derivavano dagli animali. Negli ultimi 30anni ci sono state malattie emergenti derivate dagli animali. L’OMS ha spiegato il rapporto cambiamenti climatici e la possibilità di sviluppare malattie. La deforestazione ha alterato l’equilibrio tra razza umana e animale, come ad esempio è successo con il pipistrello. È chiaro che la temperatura e la qualità dell’aria giocano un ruolo determinante nel generare malattie. In Siberia il CNR francese ha trovato virus sepolti da 30 mila anni che hanno una grande complessità genetica, come in Cile e Australia ne sono stati trovati altri. Dovremmo prepararci alle conseguenze delle alterazioni del clima”.

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“Il sistema sanitario italiano è sicuramente importante ma gli manca la capacità di aprirsi maggiormente alle sfide che ha di fronte, ha bisogno di collaborare anche con l’ecosistema nel quale si colloca. L’Emilia-Romagna ha lavorato su ricerca e innovazione per un settore green, con un occhio alla sostenibilità che è fondamentale. Abbiamo bisogno di trovare soluzioni più compatibili ambientalmente. Lo sforzo Data e Clima è un connubio per noi importantissimo. Abbiamo nella nostra Regione tutto un sistema sulla sicurezza alimentare. Nelle azioni che stiamo sviluppando abbiamo una rete integrata e il tema clima e salute sono per noi importantissimi. Non abbiamo certezza che in futuro questa pandemia non ci sarà ancora ed è quindi fondamentale ci siamo sistemi ambientali sicuri”, ha detto Morena Diazzi, direttore generale economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa – responsabile del Servizio Ricerca, Innovazione, Energia ed Economia Sostenibile Regione Emilia-Romagna.“Dall’esperienza Covid abbiamo capito che bisogna agire prima altrimenti è troppo tardi, lo stesso vale per la situazione climatica: ogni giorno perso sarà come per il Covid un morto in più per mancata prevenzione. Bisogna ridurre gli impatti ambientali, con politiche verdi, ridurre le emissioni, l’utilizzo del carbone, del consumo del suolo e la dispersione della plastica negli oceani. Queste sono solo alcune delle azioni da compiere”, ha sostenuto Luca Mercalli, presidente Associazione Meteorologica Italia.

“Ogni struttura può dare il proprio contributo al cambiamento climatico. Bisogna aggiungere misure verdi, avere ospedali e scuole che producano energia da sole. Per non parlare dei danni dati dall’inquinamento atmosferico. Una persona che vive in un ambiente inquinato ha o avrà sempre maggiori problemi di salute nel tempo” ha tenuto a precisare Antonello Pasini, fisico del Clima di CNR.

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Pubblicato il
7 Aprile 2021

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