FIRENZE – “La botte piena e la moglie ubriaca”: è un vecchio detto toscano che sembra fatto apposta per il tema che sta agitando i comuni intorno a Firenze, sull’annosa vicenda dell’aeroporto di Firenze che cerca spazi e vale allungare la pista. Indipendentemente dagli aspetti tecnici – c’è chi sostiene non senza motivi che forse sarebbe meglio potenziale il Galilei di Pisa e i collegamenti veloci ferroviari con Firenze – è anche chiaro che lo scalo aereo fiorentino così com’è appare sottodimensionato rispetto alle esigenze. Così la società Toscana Aeroporti ha presentato da tempo un master plan che tuttavia sta incontrando la solita raffica locale dei NIMBY. Da qui la nota diramata nei giorni scorsi dalla società: “Toscana Aeroporti – vi si legge – pur non volendo entrare nel confronto politico per la definizione dello sviluppo strategico del territorio, ribadisce la propria disponibilità, più volte manifestata, al confronto tecnico sull’articolazione del master plan dell’aeroporto di Firenze”.
“Lo scorso giugno, infatti, il vertice ed i tecnici della Società hanno incontrato i sindaci di Prato e Campi Bisenzio – continua la nota – mostrando il piano di sviluppo infrastrutturale. In quelle occasioni la Società aveva prospettato le possibili fasi di sviluppo del piano e la disponibilità a stabilire un tavolo di confronto con le strutture tecniche dei due comuni, al fine di condividere percorsi e soluzioni.
“Stupiscono le parole del sindaco di Prato che lamenterebbe il coinvolgimento dei territori, quando alla proposta di un tavolo tecnico non ha mai dato seguito.
“Toscana Aeroporti ribadisce la propria disponibilità al dialogo – conclude la nota – purché sia finalizzato alla condivisione delle soluzioni e non alla procrastinazione delle decisioni”.