Vino italiano, valore aggiunto

FIRENZE – Nel corso degli ultimi decenni, il settore vitivinicolo ita­liano ha conosciuto un continuo straordinario sviluppo quali-quantitativo divenendo la prima voce dell’export agro-alimentare. Un quadro complessivamente positivo dove restano tuttavia alcune zone d’ombra che frenano, in parte, la piena espressione del settore. 

A tentare di fare chiarezza su questo e molto altro, si è impegnato il convegno Cesifin “Il nuovo valore del vino” introdotto da Giuseppe Morbidelli, presidente Fondazione Cesifin “Alberto Predieri” Sapienza Università di Roma, che si è svolto due giorni fa presso la Fondazione Biblioteche della Cassa di Risparmio di Firenze in Via Bufalini 6. 

Al centro della mattinata c’è stato il confronto tra l’ormai consolidata capacità del nostro Paese di unire co­noscenza tecnica e ricerca nel settore del vino e la difficoltà invece di valorizzare quelli che vengono chiamati valori immateriali o intangibles, legati a fattori quali il design, il territorio di pro­venienza, la storia. In questa prospettiva, ha portato la sua esperienza diretta Sergio Dagnino ad e fondatore di PROSIT S.p.A., gruppo di cantine di fascia Premium e Super Premium, che ha recentemente aggiunto alla sua gamma il Brunello di Montalcino acquisendo Cantina di Montalcino; un’aggiunta prestigiosa che va ad aggiungersi alla veneta Collalbrigo, alla pugliese Torrevento e all’abruzzese Nestore Bosco. L’imprenditore ha voluto offrire al pubblico una chiave di lettura diversa per guardare al futuro del vino italiano con fiducia: puntare sulla forza dei marchi italiani e soprattutto “familiari” per fare la differenza.

L’intervento di PROSIT è stato inserito in un’agenda ricca di contenuti: in apertura, il professor Vincenzo Zampi, Università degli Studi di Firenze, ha approfondito le nuove dimensioni del valore delle imprese del vino, mentre Matteo Calegari – managing director, head of Branded & Luxury Goods – e Oriana Romeo – Area Studi Mediobanca – si sono concentrati sul valore degli intangibles delle imprese del vino nell’ottica M&A. Tra gli ospiti sul palco, Giampiero Bertolini, amministratore delegato Biondi Santi Spa, che ha raccontato la costruzione del valore di una azienda del vino top-end mentre Roberto Cordeiro Guerra, Università degli Studi di Firenze, ha approfondito la variabile fiscale.

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