ROMA – Come previsto da un accordo siglato a novembre 2021, Snam ha perfezionato l’acquisto del 49,9% delle partecipazioni detenute (direttamente e indirettamente) da Eni nelle società che gestiscono i due gruppi di gasdotti internazionali che collegano l’Algeria all’Italia.
Si consolida così una partnership che riguarda oggi il trasporto di gas naturale e che, domani, riguarderà anche il trasporto di idrogeno.
Nello specifico, la proprietà delle società che operano le pipeline onshore che si estendono dal confine tra Algeria e Tunisia fino alla costa tunisina (gasdotto TTPC) e le condotte offshore che collegano la costa tunisina all’Italia (gasdotto TMPC) è stata conferita alla newco SeaCorridor S.r.l., di cui Snam ha rilevato il 49% per 405 milioni di euro, mentre il restante 51% resta nelle mani del ‘cane a sei zampe’. Il controllo della nuova entità sarà tuttavia congiunto da parte delle due corporation italiane.
L’operazione – si legge in una nota – consente di valorizzare in maniera sinergica le rispettive competenze di Eni e Snam su una rotta strategica per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale in Italia, favorendo potenziali iniziative di sviluppo nella catena del valore dell’idrogeno anche grazie alle risorse naturali del Nord Africa. La connessione Nord Africa – Europa rappresenta infatti un asse fondamentale in un’ottica di progressiva decarbonizzazione a livello internazionale a supporto della transizione energetica.
L’operazione si è perfezionata in seguito all’ottenimento, tra le altre cose, delle autorizzazioni ai sensi della normativa antitrust e della cd. normativa golden power, del consenso da parte dello Stato tunisino nonché del via libera da parte dei soci e degli organi sociali delle varie società.