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Marina resort l’IVA ridotta ritarda ancora

GENOVA – La Conferenza Stato-Regioni, su richiesta delle Regioni, ha deciso di rinviare al 9 giugno prossimo la discussione sull’approvazione del nuovo decreto attuativo dei Marina resort.
[hidepost]“Considerato l’inizio della stagione estiva – commentano Carla Demaria, presidente di UCINA Confindustria Nautica, Roberto Perocchio, presidente Assomarinas, e Luciano Serra, presidente Assonat-Confcommercio – tale rinvio ci pare piuttosto assurdo. Rischiamo, per l’ennesima volta, di danneggiare fortemente le aziende e i lavoratori della filiera della nautica e di inficiare il lavoro fatto in questi ultimi anni per riportare in Italia almeno parte delle 40.000 barche fuggite in seguito alle politiche dell’Esecutivo Monti”.
Il decreto attuativo (Ministero dei Trasporti) aveva accolto, con quasi 15 anni di ritardo, una precisa richiesta del settore di applicare l’Iva del turismo ai Marina resort, perché nella portualità mediterranea, tesa a richiamare le ricche correnti del turismo nautico, si applicano quasi ovunque tariffe di ormeggio in transito più convenienti.
La Corte Costituzionale, su ricorso della regione Campania, aveva in seguito dichiarato illegittimo il decreto attuativo che fissa i criteri minimi dei Marina resort, nella misura in cui non era previsto anche il parere delle Regioni.
Trattandosi di una sentenza “additiva”, come ha ricordato recentemente l’Agenzia dell’Entrate (Circolare n. 20/E del 18/05/2016), incide sulla legge senza annullarla, trasformandola aggiungendo alla norma un’ulteriore previsione che, in osservanza della Costituzione, avrebbe dovuto necessariamente essere prevista sin dalla sua origine.
Dunque, per rendere nuovamente operativa l’applicazione dell’IVA turistica al 10% anche agli ormeggi a breve (inferiori all’annualità) è necessaria la nuova approvazione del decreto attuativo dalla Conferenza Stato Regioni.

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Pubblicato il
4 Giugno 2016

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