Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Rail cargo da Novi a Marghera

MARGHERA (VE) – Rail Cargo Carrier Italy, la società del gruppo austriaco RCA che opera come impresa ferroviaria nell’area tra Triveneto, Lombardia ed Emilia Romagna ha spostato a Porto Marghera – al Vega – la sede operativa.

La scelta di trasferire la sede operativa a Porto Marghera da Novi Ligure (Alessandria) risponde all’esigenza di collocarsi al centro della zona d’azione dei treni trainati dall’impresa che segue lo spostamento a Nord Est della manifattura italiana esportatrice.

[hidepost]RCCI è un’impresa in crescita: attualmente conta 126 dipendenti, solo nel 2016 sono stati assunti circa 20 macchinisti e per il 2017 sono già in programma due corsi per macchinisti polifunzionali, ciascuno da 20 persone con una previsione di aumentare entro la fine dell’anno il personale del 25-30%.

Nel 2016 le 14 locomotive in carico alla filiale italiana hanno effettuato 1,2 milioni di km/treno e la previsione per il 2017 è di passare a 1,6 milioni di km/treno con una possibilità di poter incrementare questo dato di altri 200.000 km/treno anche grazie alle nuove locomotive messe a disposizione della società da parte delle Ferrovie Federali Austriache ÖBB.

Venezia diventa così il centro nevralgico della rete ferroviaria usata da Rail Cargo Austria per l’Italia e potrà così continuare a contribuire a quella “cura del ferro” fortemente voluta dal Governo.

L’attività di Rail Cargo Austria si viene, peraltro, ad aggiungere a quella di altri operatori che hanno anch’essi aumentato i loro servizi ferroviari da e per il porto di Venezia. E’ così che nel 2016 le nuove linee attivate e l’impegno degli operatori hanno fatto segnare il migliore risultato ferroviario di sempre: dal Porto di Venezia sono infatti stati movimentati circa 90.000 carri segnando un +25% rispetto al 2015, dato raddoppiato rispetto alla media annua del precedente quinquennio. Numeri che si traducono in 2.25 milioni di tonnellate di merce imbarcata su treno, rispetto agli 1,8 milioni del 2015. Le nuove linee, totalmente intermodali, che coniugano ro-ro in arrivo a Fusina e trasporto ferroviario, sfruttano la direttrice che passa per il Brennero collegando la Grecia e il Mediterraneo al Nord Europa in pochi giorni.

[/hidepost]

Pubblicato il
1 Febbraio 2017
Ultima modifica
20 Febbraio 2017 - ora: 17:24

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio