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Bruxelles sceglie l’Adriatico e cancella il ponte di Messina

La soddisfazione del presidente del Napa Paolo Costa e le prospettive degli scali veneti e romagnoli – Intervenire sulle infrastrutture verso l’interno

ROMA – Il ponte sullo stretto di Messina non rientra più negli itinerari Ten supportati dall’Unione Europea. L’ha avuta vinta l’Adriatico che su decisione della commissione europea ha puntato sulla direttrice Vienna-Udine interconnessa con i porti di Trieste, Venezia, Ravenna ed Ancona (e probabile allungamento fino a Bari e a Taranto) anche in considerazione dell’ormai prossimo ingresso della Croazia nell’Unione stessa.

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Allo sconcerto – per il momento tenuto a livello ufficioso – del governo italiano, che pure conta ancora di recuperare l’immane opera sulla quale correrebbero altrettanto immani penali (parte dei lavori sono stati già assegnati) fanno eco in questi giorni dichiarazioni soddisfatte dall’Adriatico.

“I porti del nord Adriatico e in particolare Venezia, Trieste, Ravenna e Capodistria – dice una nota di Paolo Costa, presidente di turno del North Adriatic Ports Association (Napa) – cui si aggiungerà anche Fiume quando la Croazia entrerà nella Ue, diventano oggi ufficialmente una delle porte principali per l’interscambio delle merci europee con il resto del mondo. Il nostro obiettivo – ha detto ancora Costa – come richiesto dall’Unione Europea, sarà continuare nella strada che abbiamo tracciato migliorando le connessioni con gli scali e l’entroterra ed aumentando insieme la propria capacità di offerta infrastrutturale per diventare quel multiporto marittimo che l’Europa ci chiede di essere”.

Anche la politica si è mossa.

“La decisione della Commissione di valorizzare la direttrice Vienna-Udine e di investire sull’interconnessione dei porti di Trieste, Venezia e Ravenna rappresenta una straordinaria opportunità per rilanciare la competitività di tutto il nordest, rendendolo fortemente baricentrico rispetto ai grandi flussi di traffico”. Lo afferma l’europarlamentare del Pd, Debora Serracchiani, membro della commissione trasporti, commentando l’inserimento da parte della Commissione europea del Corridoio Baltico-Adriatico tra i progetti prioritari.

Secondo Serracchiani “è evidente però che questa opportunità deve essere accompagnata da adeguati e celeri interventi sulle infrastrutture portuali di Trieste e di Monfalcone, in modo che le occasioni non diventino delusioni, come sta accadendo per il progetto Unicredit o come speriamo non accada per il ramo Venezia-Trieste del corridoio Mediterraneo. In sostanza – conclude l’europarlamentare – il segnale è che ora è più che mai il momento di investire sulla portualità del Friuli Venezia Giulia”.

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Pubblicato il
22 Ottobre 2011

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