
PIOMBINO – Sulla destinazione del relitto della Costa Concordia, ammesso sempre che Micoperi & Titan riescano un giorno a rimetterlo in galleggiamento e portarlo via, continua la telenovela infinita delle indiscrezioni e delle illusioni.
Com’è noto a tutti, il recupero del relitto, nel contratto con i vincitori della gara (cioè Micoperi & Titan) finisce con la messa in galleggiamento. Spetta poi alla Costa Crociere, tuttora proprietaria della nave, decidere dove portarla per la fatale demolizione. E come è noto a tutti, la destinazione ad oggi indicata da Costa è il grande bacino di carenaggio di Palermo, sia per la sua disponibilità, sia perchè appartenendo alla Fincantieri – che tra l’altro è in crisi di lavoro – rientra nel ciclo delle strette collaborazioni tra Micoperi e il gruppo che ha costruito la Concordia.
L’ipotesi lanciata – inizialmente con forza – dal governatore della Toscana Enrico Rossi di far demolire la nave a Livorno ha perso rapidamente forza quando ci si è resi conto che il superbacino livornese non solo non funziona, ma non ha la soglia di acceso necessaria e infine il demolirvi il grande relitto sia un disastro ambientale per mezza città.
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