
LIVORNO – Diciamoci che forse abbiamo capito male. E davvero, mi auguro – a questo punto – un po’ di rincoglionimento senile. Perché se avessi capito bene che tutti sparano sul POT appena approvato da tutti, e chiedono di cambiarlo, dovrei dire che ha ragione il vecchio proverbio labronico: secondo cui “le leggi di Livorno durano un giorno”. Per non dir peggio.
Nell’ultima settimana abbiamo sentito dire all’onorevole Altero Matteoli – dal pulpito in Camera di Commercio – che il POT va rivisto laddove assegna il bacinone di carenaggio ad Azimut e non ai riparatori navali. Poi abbiamo sentito ridire alla Cilp – pare per bocca di Nereo Marcucci – che l’Alto Fondale così come stabilito nel POT proprio non può andare solo alle crociere, e semmai ci vuole una “New Co” insieme. Anche il Comune ci ha messo del suo, prendendo le distanze dalla decisione – approvata nel POT dallo stesso Comune – di nominare un “advisor” per cominciare a valutare valori ed eventuali tempi di privatizzazione della Porto 2000.
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