E secondo Goletta Verde il Tirreno ne è pieno

Utilizzati per le analisi anche i traghetti gialli e di Medmar – Buste della spesa a migliaia

PISA – Il 95% dei macro rifiuti galleggianti nel mar Tirreno è costituito da plastica, il 41% di questi consiste in buste e frammenti plastici e la maggiore densità superficiale di questi detriti è stata rinvenuta nel Tirreno centro meridionale.
Per leggere l'articolo effettua il Login o procedi alla Register gratuita.Sono questi, in estrema sintesi i risultati del monitoraggio eseguito dalla Goletta Verde di Legambiente e dall’Accademia del Leviatano nei mesi scorsi, secondo il protocollo scientifico elaborato dal Dipartimento Difesa della Natura di Ispra e dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa.
Lungo il Tirreno centro-meridionale (Calabria tirrenica, Campania, Basilicata, Lazio) Goletta Verde ha monitorato 430 Km per un totale di 39 ore. In quest’area si è registrata la densità più alta di rifiuti monitorati rispetto alle altre aree, con ben 13,3 rifiuti ogni Km2.
Il 93,8% del totale è costituito da plastica: in primis buste di plastica (27%), bottiglie (23%) e frammenti, sempre con una superficie superiore ai 25 cm2, che ammontano al 15%. Le altre categorie di rifiuti osservati (gomma, legno, tessuto, metallo, vetro e carta) ammontano in totale solo al 6,2%.
Proseguendo il suo viaggio verso Nord, Goletta Verde ha indagato le acque del Tirreno centro-settentrionale (Sardegna, Corsica, Liguria, Toscana) percorrendo 285 km con un totale di 24 ore di osservazione. Nonostante siano, in questo caso, solo 5,1 i rifiuti monitorati ogni Km2, questo monitoraggio fa registrare il più alto tasso di plastica con l’98,5% del totale. Le buste la fanno ancora da padrone con il 32%, seguite da teli di plastica (18%) e gli immancabili frammenti che ammontano al 14%.
Situazioni critiche anche per le tratte Livorno-Bastia e Fiumicino-Ponza sono state registrate dall’Accademia del Leviatano grazie a piattaforme di osservazioni “particolari” (i traghetti C&S Ferries e Medmar) e la sperimentazione sul marine litter è avvenuta nell’ambito del protocollo del network internazionale di monitoraggio dei cetacei da traghetti di linea coordinato dal Dipartimento Natura di ISPRA.

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