L’impegno dello scalo marittimo sulla rete interna e le prospettive di spostare sul ferro fino a 1,4 milioni di Teu

TRIESTE – L’importanza della ferrovia per lo sviluppo del porto e la situazione attuale delle infrastrutture regionali a servizio dello scalo, nonché le forti potenzialità di sviluppo con interventi relativamente poco costosi: di questo si è parlato alla conviviale del Propeller Club di Trieste, sul tema “Il porto di Trieste, la Ferrovia ed i trasporti ferroviari: ieri, oggi e, soprattutto domani”.
Relatori dell’incontro sono stati gli ingegneri Roberto Carollo e Mario Goliani (ex Ferrovie dello Stato), preceduti da un’interessante introduzione storica dell’avvocato Alessandro Puhali. All’incontro ha partecipato anche il prefetto di Trieste, Maria Adelaide Garufi, che nel suo intervento di saluto si è complimentata per l’organizzazione del dibattito, utile – secondo la sua opinione – a stimolare la discussione su temi che possono portare verso l’atteso sviluppo e rilancio di Trieste e del suo territorio. Lo scambio di opinioni, proseguito fino a tarda sera, è stato incentrato sui punti di forza e sulle potenzialità del porto e dei suoi collegamenti ferroviari. All’ingegner Carollo è toccato fare il punto rapporto fra traffico ed infrastruttura, lanciando l’allarme per la politica di dismissioni che Rfi (gestore della rete) sta attuando in Friuli Venezia Giulia, ma segnalando nel contempo l’avvio – confermato dall’Autorità Portuale di Trieste – di una serie di importanti ammodernamenti all’interno del recinto dello scalo.
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