Riforma delle Camere di Commercio tra dubbi e qualche “foglia di fico”…

Le preoccupazioni del personale, il problema degli accorpamenti e il salvataggio delle funzioni – Intanto le giunte di Livorno e Grosseto deliberano la “fusione”

Sergio Costalli

LIVORNO – Un progetto di riforma del sistema camerale che ha “andamento carsico”, come è stato detto in un incontro dei giorni scorsi, davanti ai dipendenti dell’ente camerale labronico, tra il senatore Giorgio Pagliari, relatore nella commissione affari costituzionali, il presidente dell’Unioncamere Toscana Andrea Sereni, il presidente camerale Sergio Costalli, il segretario regionale FP Cgil Debora Giomi e Maurizio Strazzullo, della Cgil livornese. Un progetto che non si capisce bene dove andrà ad approdare, ma che spaventa i dipendenti, preoccupa lo stesso sistema delle aziende, amareggia chi – come l’Unioncamere e le singole Camere di Commercio sta lavorando per razionalizzare, ridurre gli sprechi ed accorparsi (tra Livorno e Grosseto siamo molto avanti su questa linea: le rispettive giunte hanno deciso proprio in queste ore).
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