Dal Rail hub Contship di Melzo sfida alla competitività nella UE

L’importanza dei collegamenti ferroviari nel trasporto dei containers sia sul piano economico che della difesa ambientale – Si ai corridoi doganali per fluidificare ulteriormente la logistica, con opportunità di lavoro che crescono per tutti

Nella foto: Cecilia Battistello durante il suo intervento.

MELZO (Milano) – Nel suo saluto ai 350 invitati all’inaugurazione del nuovo piazzale da 100.000 mq e dei 4 nuovi binari da 750 mt ciascuno della Rail Hub Milano SpA, Cecilia Battistello, presidente di Contship Italia, ha ricordato l’evoluzione del Gruppo nato grazie alle intuizioni del suo fondatore Angelo Ravano. Un percorso imprenditoriale iniziato con una prima nave da 82 Teus che nel 1969 partì verso Casablanca con le Fiat 124 di Mirafiori smontate nei contenitori e che negli anni, attraverso investimenti ed acquisizioni, si è radicato a terra ed attualmente è presente con cinque terminal nei porti strategici italiani più un sesto in forte espansione, a Tangeri in Marocco.
[hidepost]L’attività del Gruppo si avvale inoltre di varie imprese di logistica e trasporti sino ai due Hub intermodali situati a Milano ovest (Rho) e Milano est (Melzo); e quest’ultimo oggi si proietta ad essere tra i più efficienti a livello europeo. L’obiettivo che si prefigge, dichiarato anche da Thomas Ecklemann, presidente di Eurokai, società controllante di Consthip ed Eurogate, è infatti quello di aumentare la percentuale attuale dei suoi traffici verso il centro/nord Europa.
Sebastiano Grasso, vice presidente per il settore intermodale e logistico di Consthip Italia ed AD della Sogemar ha illustrato il percorso che ha fatto di quest’ultima, dal 1° gennaio scorso, la capofila delle tre società Rail Hub Milano SpA, Oceanogate Italia ed Hannibal, attive nel terminal, nella ferrovia e nella progettazione logistica, realizzando un sistema completo forte di un management coordinato. Con l’acquisto nel 1991 di un piccolo terminal, dopo un articolato percorso di espansione, si arriva all’acquisizione di questi ultimi 100.000 metri quadrati completando un progetto già delineato nel 2004, e grazie alla nuova area, si è potuto realizzare il prolungamento del fascio binario a 4. Molte le difficoltà affrontate, specie burocratiche, dovute alla particolarità dell’area soggetta al controllo di due comuni (Vignate e Melzo), del consorzio Parco Sud, della Provincia e della Regione. Fortunatamente – ha ricordato l’AD – alcune persone di valore incontrate nel settore pubblico hanno, con il loro sostegno, collaborato a snellire e completare le pratiche, in particolare l’ingegner Franco Guzzetti, ex assessore di Melzo, l’ex sindaco di Vignate Emilio Vergani e l’attuale sindaco Paolo Gobbi, l’assessore al consiglio regionale Fabio Altitonante, tutti presenti in sala. Presente anche l’attuale assessore alle infrastrutture della Regione Lombardia, Alessandro Sorte, che ha ringraziato i protagonisti per lo sviluppo e la ricchezza che deriveranno al territorio.

Daniele Testi

Fino ad oggi l’investimento complessivo è stato di 30 milioni di euro e, con il prossimo acquisto di 3 nuove gru RTG di piazzale, per ulteriori 10 milioni di euro, sarà in grado di portare il terminal nella rosa dei più efficienti a livello europeo con una capacità di movimentazione di oltre 9000 treni annui, in entrata ed in uscita (equivalenti a 500.000 Teus), invece dei 6.000 treni attuali ottenendo quindi un incremento del 50%. Questo è l’obiettivo che il Gruppo vuole portare avanti in un contesto che – nei dati 2013 forniti da Sebastiano Grasso – vede negli ultimi 8 anni una diminuzione dello sviluppo ferroviario del 40% seppur con lieve ripresa dell’1,4% come risulta dai dati Confetra 2014.
Eppure, secondo Grasso, la ferrovia rappresenta una delle poche armi che abbiamo per aggredire i mercati del nord. Non solo, rappresenta risparmio di costi ed attenzione all’ambiente.
“Anche inquinare costa” ha detto Daniele Testi, direttore marketing e comunicazione del Gruppo, “e spesso ricercare la migliore soluzione logistica non è in contrasto con l’attenzione a questi aspetti”. Si è considerato che la ferrovia produce un risparmio di 2 euro/200km a tonnellata trasportata e, dal lato ambientale, solo con Oceanogate – ha portato come esempio – l’abbattimento di CO2 annuo è di 1.500.000 tonnellate.
Il progetto si espliciterà con impianti fotovoltaici per 200 Kw di potenza che permetteranno di risparmiare 100 tonnellate di CO2/anno abbattendo le emissioni per ogni Teu movimentato di oltre il 20%; 3 km di piste ciclabili collegheranno i tre comuni limitrofi, un sottopasso ed un sovrappasso per 1 milione e mezzo di investimento, alberi che verranno piantati per tutta la lunghezza dei binari e ristrutturazione di vecchi fontanili su pozze d’acqua naturali.
Cinzia Garofoli

Sebastiano Grasso

Nella fase più accesa del dibattito sui corridoi doganali scaturito dall’assemblea congiunta delle tre associazioni liguri degli spedizionieri abbiamo chiesto il parere dell’amministratore delegato di Sogemar, Sebastiano Grasso, su questa scottante questione che li riguarda da vicino:
“Nel nostro hub abbiamo uffici di spedizionieri, anche liguri, e con ciò intendo dire che abbiamo aperto le porte a quelli che per noi sono dei concorrenti chiedendo come unica condizione che facciano viaggiare le loro merci su treno. Ritengo che, se vogliamo trovare un’altra leva per competere con i porti del nord, il corridoio doganale rappresenti un tool assolutamente efficace e non deve essere visto come un pericolo per la riduzione dei volumi di traffico. Credo infatti, differentemente da quanto ho letto su alcuni giornali, che se si allarga il mercato sul quale lavorare le opportunità di lavoro crescono per tutti. A La Spezia non verrà perso nessun posto di lavoro: se un giorno quel porto dovesse fare 1.600.000 Teu all’anno invece dei 1.200.000 attuali vorrà dire che saremo riusciti a fluidificare molto di più il transito delle merci. Ritengo dunque che attraverso i corridoi doganali avremo un elemento in più per consentire ai clienti, intesi come portatori di traffico merci, di agire come e dove meglio credono; intanto con questo strumento noi facilitiamo il flusso in entrata del porto liberando aree ed offrendo più opportunità. Riusciamo quindi ad allargare il cerchio nell’acqua creando più acqua per tutti”.
C.G.

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