L’isola di Capraia forse rientrerà nel “sistema” portuale di Livorno
Una serie di iniziative per modificare le indicazioni del decreto Madia che la vogliono esclusa

I lavori a Capraia.
ROMA – Sulla nuova articolazione delle Autorità portuali di Sistema, la discussione che si è avuta anche nei giorni scorsi nella conferenza Stato-Regioni (ne parliamo in prima pagina) ha affrontato una serie di richieste di modifica ai “sistemi” così come delimitati dal decreto Madia. Tra questi anche l’esclusione di porti minori da alcuni dei “sistemi”, con il previsto passaggio alle Regioni.
Tra i casi più significativi c’è quello di Capraia isola, fino ad oggi compreso nell’Autorità portuale di Livorno (insieme al comune di Collesalvetti, di recente inserito per la titolarità dell’interporto Vespucci e già cancellato dalla proposta Madia) che non figura più nell’elenco.
[hidepost]Oltre a una sollevazione generale del piccolo Comune isolano, che deve all’Autorità portuale la manutenzione dell’unico attracco della nave traghetto e delle banchine del porto-rifugio, è stato posto il più generale problema di una continuità territoriale che per la più lontana delle isole tosane diventa a rischio. Nel frattempo, mentre l’Authority livornese ha interrogato il ministero sulla possibilità di mantenere la Capraia nella propria competenza, sono in corso proprio sul porto isolano importanti lavori a spese dell’Authority per il rifacimento della banchina portuale, anche ai fini della sicurezza. Lavori che tra l’altro stanno scontando un notevole ritardo e rischiano di compromettere non solo gli attracchi delle imbarcazioni da diporto per l’ormai incombente ponte di Pasqua, ma anche i primi mesi della stagione estiva.
Ritardi dei lavori a parte, è quindi di primaria importanza che la competenza di Capraia rimanga nel “sistema” livornese anche e specialmente con il previsto allargamento dello stesso al porto di Piombino e ai porti minori dell’isola d’Elba che di quel sistema piombinese fanno parte.
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