ROMA – Il Brenner Meeting del 12 giugno, secondo una nota di ANITA, non ha portato risultati concreti: la futura galleria ferroviaria non sarà in grado di sostenere il flusso di 12 milioni di autovetture e 2,2 milioni di veicoli pesanti che ogni anno attraversano le Alpi attraverso il Brennero, né tantomeno questi volumi possono essere oggi trasferiti sull’esistente infrastruttura ferroviaria, sulla quale già oggi transita quantità di merce quasi pari a quella che viaggia attraverso la galleria del Gottardo in Svizzera.
Aumenti dei pedaggi – continua la nota – avranno soltanto l’effetto di un peggioramento della competitività dell’Italia e dell’Alto Adige, con conseguenti danni all’economia. Politiche unilaterale forzate, come il sistema di dosaggio dei camion messo in piedi dall’Austria, non portano alcun risultato e non risolvono il problema. Al contrario, i conseguenti incolonnamenti e intasamenti sono socialmente dannosi per gli autisti e paradossalmente aggravano l’impatto ambientale del trasporto su strada.
“L’Alto Adige sovvenziona e sostiene l’export dell’area, che quest’anno è cresciuto del 5,7% nei primi 4 mesi: si tratta di esportazioni di merce prodotta da aziende industriali ma anche da imprese agricole altoatesine” – afferma Thomas Baumgartner, presidente di ANITA.
“Come possono arrivare a destinazione questi prodotti senza un aumento del traffico attraverso il Brennero? Noi proponiamo soluzioni alternative come l’impiego di mezzi pesanti alimentati a gas naturale liquefatto (LNG), che fanno dimezzare le emissioni acustiche, producono il 35% in meno di emissioni NOx e abbattono il particolato del 95% rispetto agli attuali motori di ultima generazione Euro 6” – continua Baumgartner.
Per fare diminuire gli intasamenti autostradali in certe ore del giorno o in concomitanza dei giorni festivi e feriali, ANITA sostiene l’abolizione del divieto notturno almeno per i veicoli con motori Euro 6 o LNG e l’utilizzo della terza corsia da Bolzano verso sud, oltre all’impiego delle nuove tecnologie di guida e di mezzi che fanno diminuire il traffico o l’utilizzo dell’infrastruttura.
“Condividiamo quanto proposto dalle associazioni degli albergatori, ossia di promuovere l’uso del treno per gli arrivi dei turisti, e sollecitiamo le ferrovie ad introdurre di nuovo convogli ferroviari in grado di trasportare assieme ai turisti anche le vetture” – conclude il presidente di ANITA.