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Darsena Europa, ora si fa davvero?

Stefano Corsini

LIVORNO – Passo dopo passo, sembra che il sogno della Darsena Europa, sia pure ridimensionato rispetto al mega-progetto iniziale, abbia finalmente delle chances concrete per diventare realtà.

“Non posso che esprimere grande soddisfazione per la decisione del MIT di inserire la Darsena Europa nell’elenco delle opere prioritarie meritevoli di finanziamento” ha detto poco prima di Ferragosto il presidente dell’AdSP dell’Alto Tirreno, Stefano Corsini dopo il via libera dalla Conferenza Unificata al Decreto proposto dalla ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che stanzia 906 milioni di euro da destinare a 23 opere proposte dalle Autorità di Sistema Portuale.

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Come già abbondantemente scritto, alle Autorità ricomprese nelle regioni settentrionali sono stati destinati finanziamenti per 308 milioni di euro circa: e ben 200 milioni riguarderanno solo la Toscana con opere marittime e dragaggi della Darsena Europa del porto di Livorno.

Corsini ha voluto ovviamente ringraziare ministro, Ministero (“Che ci ha accompagnato – ha detto – in un percorso iniziato nel 2016 con il primo finanziamento del CIPE, seguito dall’impegno della Regione e proseguito con la project review del 2017”). Corsini si è detto anche orgoglioso del riconoscimento del buon progetto presentato, accomunando alla soddisfazione tutto il personale tecnico dell’AdSP.

Lo stanziamento di ulteriori 200 milioni di euro rispetto ai 200 milioni attualizzati già stanziati dalla Regione Toscana, ai 50 messi a disposizione dal CIPE e ai 55 già su risorse dell’AdSP, porta le disponibilità per l’opera a 505 milioni di euro: “Si tratta di una dote finanziaria che ne assicura il completamento” ha continuato Corsini, che ha anche ringraziato il governatore Enrico Rossi e la Regione per il grande sostegno e condivisione di questi mesi e di queste ultime ore cruciali.

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Una volta tanto, non siamo così rompiballe da sottolineare che le parole – e i decreti – le porta via il vento. Ovvero, alla vigilia di una tornata elettorale che può mettere a rischio il governo (e c’è chi parla di rimpasti ministeriali anche in caso di vittoria dell’attuale maggioranza) finché i quattrini non sono, come si dice, in tasca, siamo più che altro alle promesse.

Brutta cosa lo scetticismo, d’accordo. Preferiamo anche noi, come Corsini, dare per acquisito un porto ribaltato verso il mare, che fornirà i sognati spazi e le sognate banchine non solo ai TEUs ma anche e specialmente a traghetti e ro/ro che sono la ricchezza dello scalo.

C’è una riprova che aspettiamo con ansia: la nomina del commissario “ad acta” che dà l’avvio concreto alla fase realizzata. Che non sarà semplice e che difficilmente potrà rispettare la scadenza del 2024 per il taglio del nastro. Ma bisogna cominciare: e chi ben comincia, dice il vecchio adagio, è già a metà dell’opera. Auguri.

A.F.

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Pubblicato il
19 Agosto 2020
Ultima modifica
20 Agosto 2020 - ora: 12:44

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