Migranti e solidarietà dei mercantili
Riceviamo via web dal dottor Elio Messina di Napoli:
Continuo a leggere di scafi e gommoni carichi di migranti che vengono intercettati, probabilmente su canali satellitari di cui gli scafisti sono evidentemente dotati (e non costano poco) da naviglio delle varie Guardie Costiere che operano nel Mediterraneo Centrale. E che vengono soccorsi sia dalle suddette Guardie Costiere (quasi sempre italiane) sia da navi militari e dalle ONG. Mi chiedo però perché mai con un transito giornaliero di centinaia di navi mercantili nel canale di Sicilia, queste ultime non avvistino mai i migranti, o comunque non siano “agganciate” sugli apparati di bordo dalle richieste di soccorso. Mi risulta che per il codice internazionale della navigazione e le varie convenzioni sulla salvaguardia della vita in mare, ogni nave abbia l’obbligo di salvare ogni tipologia di naufraghi che dovesse incontrare in mare non solo territoriale. Forse i migranti non vogliono essere “salvati” da navi mercantili?
[hidepost]
*
Abbiamo trovato di recente su un settimanale francese di satira (“Le canard enchainé”) la vignetta che pubblichiamo a contorno delle sue domande. È già una risposta indiretta: sulle navi che hanno strettissimi orari da rispettare, come le portacontenitori, una eventuale fermata per raccogliere dei migranti comporta non solo pesanti ritardi sulla tabella di marcia, ma anche e specialmente il rischio di essere poi bloccati all’arrivo in porto per le pratiche di riconoscimento, di sanificazione, di security eccetera. Sapendo che ci sono servizi di vigilanza e soccorso delegati, anche con le tante navi delle ONG finanziate da associazioni e filantropi, diventa normale – anche se non certo etico – tirare avanti e al massimo segnalare via radio la presenza dei migranti. Una volta un comandante amico mi disse: “Nella mia professione e con le responsabilità anche economiche che ho, obbedire alle remore morali diventa un grosso limite”. Il che dovrebbe aprire un dibattito proprio sul piano etico e nello stesso tempo sul fenomeno dei migranti, dove scrupoli morali assolutamente non sembra ci siano.
[/hidepost]