Nuovi incentivi all’auto “pulita”
ROMA –
Il biennio degli incentivi varati dal governo Draghi nel 2022-2024 si chiude con un 👎👎 secondo flop consecutivo 👎👎, evidenziando la ❌ difficoltà nel promuovere l’adozione di 🚗🚙 auto elettriche 🔌 e ibride plug-in 🔌🔋.
Nonostante gli sforzi, circa 590 milioni di euro, il 51,7% dei 575 previsti per il 2023, rimangono inutilizzati, mettendo in luce una situazione critica in particolare per il fallimento della “spinta” verso l’auto elettrica.
Nel 2023, su un totale di 190 milioni destinati alle auto con emissioni di anidride carbonica comprese tra 0 e 20 g/km, sono avanzati circa 94,5 milioni, mentre su 235 previsti per quelle con CO2 compresa tra 21 e 60 g/km, sono rimasti inutilizzati 202,8 milioni. La domanda è stata positiva solo per le auto elettriche, sfiorando il 50%, mentre il 86% dei fondi destinati alle ibride plug-in è rimasto inutilizzato.
Il secondo flop consecutivo per gli incentivi d’auto è attribuibile principalmente alla riduzione dei bonus, compresi tra 2 e 5 mila euro. Oltre alla riduzione dei bonus, un’altra criticità è l’esclusione delle imprese dalla fruizione degli incentivi. Queste restrizioni, unite ad altre condizioni come l’abbassamento del tetto di prezzo delle auto elettriche e l’obbligo di immatricolazione entro un periodo limitato, hanno creato una serie di paletti che hanno scoraggiato la partecipazione.
Adesso il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha annunciato una riforma che dovrebbe intervenire sulle principali criticità, prevedendo un aumento dell’entità dei contributi statali e aprendo la partecipazione alle aziende, escludendo solo quelle attive nel commercio di auto. La riforma, con un budget previsto di 570 milioni per il 2024, dovrebbe essere approvata a metà gennaio e entrare in vigore entro la fine di febbraio, puntando dunque a rilanciare gli incentivi e stimolare il mercato delle auto a basso impatto.