Mar Rosso, impotenza dell’Occidente?

Nella vignetta: Roosevelt con il suo “big stick”.

Le notizie non sono più così lontane dai nostri fatti: il transito nel canale di Suez è dimezzato, i missili degli Houthi yemeniti continuano a piovere, fortunatamente quasi sempre in mare, e quella tigre di carta dell’Onu fa un po’ di fumo ma niente arrosto. Comprensibile che il lettore Pietro Chirichigno da Bari si chieda:

Non sono certo tra i nostalgici della politica delle cannoniere: ma quando metà del mondo “civile” (n.d.r: le virgolette ce le ha messe lui) è ostaggio di un gruppo di scalcagnati guerriglieri, e dirottare le navi intorno all’Africa per farci arrivare quanto necessario, mi chiedo a che serve mantenere migliaia di potentissime navi, di super-eroi, di difese missilistiche più che sofisticate, se non si riesce a far desistere questi attacchi.

Dobbiamo dunque cedere sempre alla violenza?

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