LIVORNO – Luciano Guerrieri, presidente dell’AdSP del nord Tirreno, e il suo bravo segretario generale Matteo Paroli, hanno dunque presentato il carnet del “faremo” al comitato. Qui a fianco ne abbiamo riportato integralmente, com’è doveroso, il documento ufficiale, che sulla stampa quotidiana livornese è stato salutato con rullar di tamburi e squilli di buccine.
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E noi?
Noi, tanto per cambiare, cerchiamo di vedere oltre alle parole anche i fatti; almeno, così come siamo in grado di capire, il che ovviamente premette che non abbiamo verità rivelate o assolute, ma solo considerazioni, suscettibili errori e meritevoli di altre “sculacciate” di due VIP citati. È già successo, come forse i nostri quattro lettori ricorderanno. Del resto, come cantava anche De Andrè, i vecchi come me sono una iattura: “sempre a stracannar/ e a stramaledir/ le donne, il vino ed il governo”.
Mea culpa, mea massima culpa. Ma andiamo avanti.
Primo nodo: L’acquisto del TDT della Darsena Toscana da parte del gruppo Grimaldi ha spaventato tutto l’indotto dei traffici container livornesi, perché Grimaldi notoriamente opera con i ro/ro e ro/pax e non con i Teu. Guerrieri, alla sua reazione, assicura che difenderà i traffici Teu del Terminal Darsena Toscana, se necessario anche “manu militari”. Da parte sua Grimaldi tranquillizza: il TDT ha aree e banchine sufficienti senza sacrificare i Teu: per i roll/off delle auto usate utilizza gli spazi vuoti. Che ci sono perché la potenzialità del TDT in termini di Teu è oggi usata a poco più di metà. Dunque, niente paura.
Logico chiedersi allora perché Grimaldi ha fatto questo investimento milionario, su un terminal container dentro quel “budello” che era, è e per adesso rimane la Darsena Toscana. La risposta è logica: perché se si realizzerà davvero la Darsena Europa, anche a quel livello residuale che non fatto capire Rixi e la Regione, il TDT non avrà più senso come darsena container e finalmente sarà un grande, efficiente ed efficiente terminal ro/ro per lo sbarco e la movimentazione di migliaia e migliaia di mezzi ruotati.
Con la Cina che è diventato il primo costruttore di auto al mondo e con Grimaldi che ha quasi il monopolio delle sue importazioni nel sud Europa, ecco chiara la strategia.
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