Cancellati emendamenti sul lavoro portuale?

ROMA – Una nota urgente, che arriva sul tavolo del governo – inviata dalle associazioni più significative del cluster portuale-ANCIP, ASSITERMINAL, ASSOLOGISTICA, ASSOPORTI e UNIPORT – inviata direttamente ai ministri interessati, esprime la viva preoccupazione perché “non troverebbero accoglimento alcuni emendamenti al provvedimento AC 1532-bis, recante “Disposizioni in materia di lavoro”: segnatamente emendamenti in tema di lavoro portuale presentati sia da parlamentari della maggioranza che dell’opposizione”. 

La nota richiama gli emendamenti ove si prevede: l’individuazione di alcuni profili di lavoro portuale tra i lavori usuranti; la rimodulazione, solo formale, della norma che, da oltre due anni, prevede l’istituzione del fondo per l’incentivazione al pensionamento per i lavoratori dei porti. Soprattutto quest’ultima proposta – sottolineano gli scriventi – “che non comporta nessun onere aggiuntivo sul bilancio pubblico, prevedeva una soluzione esclusivamente tecnica per rendere finalmente esigibile il percorso di istituzione del fondo con risorse che le aziende (per espressa previsione contrattuale) e le Autorità di Sistema Portuale (per norma di legge già vigente) stanno accantonando da più anni”. 

Si tratta di una soluzione tecnica – continua la nota – individuata sulla base delle valutazioni di merito espresse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sull’ipotesi di Decreto interministeriale attuativo a suo tempo predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. 

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