Assiterminal sui tempi morti delle merci
GENOVA – Circa la complicata ed attuale problematica concernente i tempi di carico e scarico delle merci nei porti, Assiterminal ha diramato una nota che chiarisce il punto di vista dei terminalisti.
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“In base alla norma già a suo tempo criticata da diverse associazioni – dice la nota – compresa Assiterminal, introdotta dalla L. n. 127/2010, alla quale si è dato seguito recentemente con il decreto dirigenziale M.I.T. del 24 marzo u.s., il superamento della franchigia di due ore, connessa all’attesa dei veicoli per poter effettuare le operazioni di carico e scarico delle merci, comporta la corresponsione al vettore di un indennizzo da parte del committente. Quest’ultimo può esercitare l’azione di rivalsa nei confronti dell’effettivo responsabile del ritardo. Nella sostanza, la norma disciplina il rapporto tra vettore e committente (cioè per i porti tra autotrasportatori e agenti marittimi, armatori, spedizionieri).
“Nei porti, che, come noto, a diversità di altri luoghi o centri logistici – continua la nota – presentano notevoli complessità operative e specificità, l’applicazione delle nuove disposizioni può essere derogata mediante pattuizioni volontarie tra le parti e/o su specifici accordi di programma con le amministrazioni e gli enti competenti.
“La componente terminalistica del ciclo della logistica – sottolinea Assiterminal – ancorché non coinvolta direttamente dalla citata norma, ha ritenuto necessario ed opportuno partecipare al tavolo di confronto presso il M.I.T. attivato dal sottosegretario dottor Giachino, insieme alle altre associazioni del cluster marittimo-portuale. L’intento è stato di contribuire a redigere un protocollo contenente linee guida a promozione e definizione di accordi di programma, da adattare alle esigenze di ogni porto, partendo dall’adozione di “buone pratiche operative”, di criteri di reciprocità tra le parti, nonché dall’utilizzo su vasta scala di strumenti info-telematici tra operatori (privati e pubblici) ed utenti. Similmente – dice Assiterminal – il discorso vale per il tavolo genovese attivato dall’Autorità Portuale, nel cui scalo è già in esercizio il sistema “E-Port”.
“Va da se che quanto sopra prefigurato – sottolinea Assiterminal – necessita di azioni e periodo di sperimentazione differenti a seconda delle situazioni locali. Per cui applicare nei porti la norma in argomento senza avere prima adottato le citate buone pratiche, innovazioni tecnologiche e in qualche caso strutturali, genera indubbie difficoltà, può comportare conflittualità e dannosi contenziosi tra le parti interessate. Pertanto, per affrontare questa problematica riguardante i porti – conclude la nota – ci vuole una fase di riflessione, anche tecnico-operativa, accompagnata da una moratoria nell’applicazione della norma, mantenere disponibilità ad un confronto costruttivo e avere senso di responsabilità da parte di tutti, al fine di intraprendere insieme un percorso virtuoso”.
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