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“Avanti tutta” con la riforma Assoporti chiede tempi rapidi

Dal vertice delle Autorità portuali anche il suggerimento di un periodo “di rodaggio” per i nuovi presidenti – La sicurezza e le Capitanerie di porto – Un documento con le proposte

Pasqualino Monti

ROMA – Per la riforma dei porti, Adelante Pedro, cum judicio. Dal vertice della settimana scorsa di Assoporti, il messaggio che lancia il presidente Pasqualino Monti sempre però più sferzante: “Avanti tutta, perché il cluster marittimo non può aspettare”.
Non è stato un incontro privo di distinguo quello in Assoporti, ma Monti sembra deciso a spingere sull’acceleratore. Ce lo conferma nella nostra intervista.
Presidente Monti, c’è chi frena e chi è scettico sui tempi: anche dopo il diktat della conferenza Stato-Regioni che porterebbe a una riforma a due velocità.
“Questo rischio è già stato scongiurato dall’intervento del Consiglio di Stato, che ha chiesto la riscrittura di quel parametro. E’ vero invece che bisogna far presto, perchè il mondo della logistica e dei trasporti marittimi non può attendere bizantinismi. Sono consapevole dei problemi, ma apprezzo la volontà del governo di far presto”.
[hidepost]C’è stato anche un tentativo di accentrare la sicurezza tagliando fuori, o almeno ridimensionando, il compito dell’Autorità marittima…
“Ci siamo espressi in modo non equivoco sul mantenere l’importante funzione alle Capitanerie di porto, che hanno l’esperienza, la capacità e la struttura per farlo. Credo che il problema sia superato”.
Una parte dell’attenzione si è focalizzata sulle nomine dei presidenti e sul principio che sembrerebbe quello di fare tabula rasa degli attuali.
“E’ un tema che non mi appassiona, anche se credo che il governo sia consapevole dell’opportunità di non buttar via il buono con il meno buono. Chi ha fatto bene ed ha dimostrato di aver fatto ben funzionare la macchina, non dovrebbe essere cancellato a priori”.
Sarà d’accordo che non sarà semplice, anche per le ovvie pressioni delle lobbies politiche, creare 15 presidenti di Autorità di sistema portuale tutti insieme e metterli a correre…
“Come ho detto, i tempi dell’economia e della logistica ci impongono di correre. Poi è probabile che sarebbe logico e produttivo dare ai nuovi presidenti una specie di periodo di rodaggio per studiare la “macchina” e per arrivare ad assumerne il controllo con la necessaria preparazione”.
Ci sembra di capire che Assoporti auspica, con altri suggerimenti, che i neo-presidenti affianchino per un po’ gli attuali, presidenti o commissari, per “farsi le ossa”?
“E’ una considerazione che abbiamo fatto e che ci sembra abbia un senso logico e pratico. Ovviamente ogni decisione in merito spetta al governo, che sta lavorando a ritmi serrati anche con le commissioni per i vari decreti attuativi”.
Può ipotizzare quanto potrebbe durare questo “rodaggio” se la vostra idea venisse accolta?
“Tempi stretti ma non strettissimi, visto la complessità dei temi. Diciamo sei mesi. Credo che dovrà essere uno dei temi del dibattito dei prossimi giorni. Quello che mi da fiducia è che si stia lavorando a buon ritmo e in chiave concreta sia a livello tecnico che politico”.
Ultima domanda: il gossip portuale la sta dando come possibile candidato per la riconferma, ma anche per qualche altra Authority, compresa Livorno…
“Lascio il gossip agli esperti di gossip. Io ritengo di essere stato un buon dirigente del porto di Civitavecchia, ma il giudizio non spetta a me. Sono un uomo d’ordine e rimango a disposizione dello Stato, a Civitavecchia, in altri porti o anche – se così sarà deciso – alla ricerca di un nuovo lavoro. Quello che oggi m’interessa è che i porti italiani vadano verso una nuova stagione: di rilancio e di efficienza. Proprio per questo ripeto: abbiamo avanzato dei suggerimenti con un documento di proposte ma non vogliamo ritardare i processi, anzi ripeto che vogliamo forzare la macchina. Ovvero: avanti tutta, senza compromessi o cedimenti”.
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
10 Giugno 2016

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