La riforma Delrio va alla prova dei rapporti tra Authority e città

Graziano Delrio

ROMA – Come tutte le Riforme che vogliono davvero riformare, quella della portualità tenacemente sostenuta dal ministro Delrio trova, nella sua applicazione pratica, convinti sostenitori ma anche resistenze, distinguo e qualche trappola. Perchè come scriveva Tomasi di Lampedusa, la formula più accetta agli establishment è da sempre “riformare tutto per non riformare niente”. Chi s’è trovato una nicchia comoda – come si dice in Toscana, la bu’a dell’orate – difficilmente accetta di mollarla senza resistere.

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