Transizione energetica nei trasporti necessario realismo sui tempi

Giuseppe Vinella

ROMA – La transizione energetica nel trasporto passeggeri con autobus non può che essere un processo graduale ed adeguato alle specificità dei singoli comparti: bene quindi le recenti dichiarazioni del ministro Cingolani, che mettono in guardia da misure troppo rapide che rischiano di creare grossi problemi alla società, ai lavoratori, alle classi più vulnerabili e alle piccole e medie imprese. Questa la posizione di Giuseppe Vinella, presidente di ANAV, l’associazione di Confindustria che rappresenta tutti i comparti del trasporto con autobus.

“Il passaggio dal gasolio ad altre alimentazioni di minor impatto ambientale – prosegue Vinella – non può che essere graduale visti i costi e la necessità di attendere, soprattutto per il trasporto su medie-lunghe distanze, lo sviluppo di adeguate tecnologie alternative. È un processo che va accompagnato con misure di sostegno alle imprese che hanno investito nell’utilizzo di veicoli con alimentazione a gasolio di ultima generazione e che si trovano oggi dinanzi ad un trend costante di crescita del costo del carburante”.

Il presidente di ANAV sottolinea che “secondo i dati Unem il prezzo del gasolio ha registrato nel 2021 un incremento di circa il 28% rispetto all’anno precedente, parliamo di maggiori costi a carico del settore per oltre 140 milioni di euro. Un’enormità se si considera anche che l’Italia ha il più elevato livello di accise in Europa e che non tutti i comparti hanno accesso alla riduzione prevista per il gasolio commerciale. 

Vinella evidenzia infine che il gasolio rappresenta per le imprese la seconda voce di costo dopo quella per il personale, che incide direttamente e in misura sensibile sul prezzo del servizio, con ricadute immediate su una domanda ancor oggi incerta per la quale per il primo trimestre 2022 si stimano già perdite nell’ordine di oltre il 50% rispetto al 2019.

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