Il rosso il nero e la speranza

LIVORNO – Proviamo, per un momento, a dimenticare gli orrori della guerra fratricida in Ucraina, i rischi di un conflitto più allargato, le chance di chi va predicando di volere la pace ma soffia sul fuoco. Forse è proprio vero che la storia è fatta a corsi e ricorsi, come ci insegnavano al liceo: e il dramma di Mariupol, con tutti che straparlano e pochi si muovono a cominciare dall’ONU, richiama alla mente la famosa frase di Tito Livio sulla guerra contro Cartagine (“Storie”):

Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata.

Guerra, Covid, economia che zoppica, giovani che vedono nero il proprio futuro, risse di pollaio sulle fonti energetiche, governo italiano permanentemente in stato di pre-crisi.

Non è un quadro che spinga all’ottimismo. Eppure dobbiamo provarci.

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