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Una settimana per le risposte che contano

NAPOLI – Una settimana dedicata allo shipping ed alla portualità italiana, per di più a Napoli, che per molti versi è il cuore pulsante della parte più attiva e vivace dell’armamento nazionale: così la Naples Shipping Week, che si svolge da lunedì prossimo 23 giugno fino a sabato 28, con la suggestiva promessa non solo di fare il punto sulle problematiche del comparto logistico, ma anche di chiedere – ed avere – risposte a lungo attese dalla politica e dal governo.
[hidepost]Per fatale coincidenza, l’appuntamento sconta una fase traumatica per il massiccio e drammatico intervento della magistratura su alcuni dei più grandi progetti portuali e della logistica integrata in Italia: la vicenda dell’Expo di Milano, quella del Mose di Venezia, gli amari sviluppi delle indagini sui grandi lavori nel porto di Civitavecchia, sono a quanto pare solo la punta di un iceberg che pone il Paese di fronte al dubbio di essere in una nuova Tangentopoli con forti propaggini proprio sulle grandi opere sul mare. A tutto questo si aggiunge l’ormai paradossale situazione dei troppi porti sedi di Autorità – e dei troppi in mano ai commissari – di una riforma che procede con il passo del gambero, di un diffuso e amaro scetticismo sul reale interesse della classe politica nazionale verso la portualità e lo shipping. Eppure, come sottolineano in queste stesse pagine alcuni dei più importanti esponenti del mondo del mare, malgrado il disinteresse della politica, la mancanza di normative moderne, le mille complicazioni di una burocrazia ancora oggi soffocante e punitiva, lo shipping nazionale continua a crescere e a investire; soffre e in alcuni casi zoppica ma in generale rilancia, si allarga a livello europeo, porta a casa risultati che sono importanti non solo per le aziende ma per lo stesso PIL nazionale.
Da questa settimana di Napoli, anche per le tante presenze politiche annunciate, ci si aspetta dunque non solo l’ennesima diagnosi dei mali italiani del comparto – mali ben conosciuti e oggetto da tempo di interventi più che circostanziati da parte di tutte le categorie della logistica – ma anche e specialmente una risposta dal governo. Una risposta, o una serie di risposte, che siano in linea con il programma “del fare” tante volte enunciato dal capo del governo. Perché davvero non sia troppo tardi anche per uno dei comparti più sani e dinamici del Paese.
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
21 Giugno 2014

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