PIOMBINO – L’Autorità Portuale di Luciano Guerrieri ha esposto il disegno in bella mostra durante il Forum sulle infrastrutture e i dragaggi che si è tenuto una decina di giorni fa con il ministro Matteoli. Rappresenta le linee del nuovo piano regolatore del porto piombinese sulla base di quanto concordato con l’amministrazione comunale, con la Provincia e con la stessa Regione Toscana. Un documento che aspetta ormai solo l’ok definitivo del ministero dell’Ambiente con la Via (Valutazione Impatto Ambientale) che potrebbe arrivare già entro questo mese. “E non ci sono motivi – dice il presidente dell’Authority Luciano Guerrieri – perché si debba temere qualche inghippo”.
Nel disegno sono indicate alcune realtà importanti, sulle quali però lo stesso presidente della Sat avvocato Bargone davanti al ministro Matteoli si era dichiarato assai prudente: prima di tutto il tratto della “bretella” di collegamento con l’autostrada Cecina-Civitavecchia nella sua penetrazione oltre il nodo del Gagno. Come si vede chiaramente nell’elaborato che pubblichiamo, la “bretella” entra oltre il Gagno, taglia le aree ex Lucchini e si va ad attestare a Batteria, per servire sia il varco del porto commerciale e passeggeri, sia quello del futuro distretto della nautica indicato come porto turistico di Forte Batteria che dovrebbe nascere a ridosso di una nuova diga foranea praticamente parallela a quella attuale.
Questo collegamento veloce sembra essere, ad oggi, l’unica cosa in dubbio dell’intero progetto, per lo meno sulla parte oltre il Gagno. Ci sono zone Sin da bonificare e la Sat ha già detto che trattandosi di interventi assai costosi non potrà farsene carico. Anche i finanziamenti che dovrebbero arrivare dall’accordo di programma sottoscritto dall’allora ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio per ospitare i fanghi di Bagnoli si sono notevolmente ridotti. Insomma, hanno ragione quando, realisticamente, sia il presidente Guerrieri che il sindaco Anselmi ipotizzano una diversa strada di penetrazione al porto che, in attesa di chiarimenti (e possibilmente di “alleggerimenti” normativi) su tecniche, costi e tempi delle bonifiche SIN, potrebbe correre a fianco degli insediamenti nautici di Terre Rosse. Oppure dal Gagno puntare direttamente sulle darsene più interne.
Collegamenti stradali a parte (che pure non sono un dettaglio per il porto di Piombino) è interessante la conferma nel piano della forte crescita sia delle aree di piazzali operativi in porto, sia delle banchine. Luciano Guerrieri ha quantificato così le prospettive del nuovo porto: nove volte gli spazi attuali, tre volte l’estensione delle banchine, fondali più significativi di 5 metri di media.
Un sogno d’una notte di… mezza legislatura? Con Matteoli non si è parlato di risorse pubbliche, ma anche la Regione a questo piano ci crede. E viste le sinergie ribadite più volte tra istituzioni locali, governo nazionale e anche imprese del territorio, vuoi vedere che c’è più concretezza che in tanti altri porti di gran blasone storico?
A.F.