Manca solo l’approvazione della commissione Antitrust e di Bruxelles
ROMA – Alla fine la Compagnia Italiana di Navigazione (Cin) ha siglato il contratto di acquisizione di Tirrenia per quello che riguarda il ramo di azienda dei collegamenti con le isole, ad esclusione di Siremar. Il gruppo, costituito dalla joint-venture tra Moby di Vincenzo Onorato, Grimaldi di Manuel Grimaldi e Marinvest di Gianluigi Aponte, ha acquisito oltre al marchio Tirrenia – che continuerà ad esistere – anche le diciotto navi della compagnia e la relative linee di traghetti, sulle quali una apposita convenzione con il ministero dei Trasporti riverserà il contributo dello Stato per la “continuità territoriale”. Sono esclusi dal passaggio i traghetti “fast” – troppo costosi a livello di consumi con gli attuali costi del carburante – le proprietà immobiliari e le opere d’arte sulle quali Tirrenia a suo tempo ha investito molto. Tra le clausole, il mantenimento di tutti i posti di lavoro, la sostituzione del naviglio obsoleto, il miglioramento della rete commerciale e l’adeguamento degli standard di bordo.
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