Occorre un piano nazionale per le forniture dell’energia – Le alternative degli altri apporti e dei rigassificatori costieri – Audizioni sul decreto per la riduzione dello zolfo nei carburanti navali
ROMA – La crisi del gas tra Russia e Ucraina ha messo in allarme anche l’Europa per i rischi di riduzione della fornitura del gas metano russo, che rappresenta oggi per l’Italia quasi il 30% dei consumi reali. Rimangono validi gli approvvigionamenti attraverso gli altri gasdotti – dal Nord Europa e dal Nord Africa, più quell’8% circa dai rigassificatori costieri di Spezia, Rovigo e Livorno – ma la preoccupazione di vedere per il prossimo autunno una riduzione delle forniture, anche in rapporto all’aumento dei consumi dovutì alla progressiva “gassificazione” dei motori marini e dei Tir sui quali la UE spinge, sta diventando reale.
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