LIVORNO – Si è svolta martedì 9 febbraio la preannunciata cerimonia di avvicendamento al comando della Direzione Marittima di Livorno, tra il contrammiraglio (CP) Giuseppe Tarzia, cedente, ed il capitano di Vascello (CP) Gaetano Angora, subentrante.
A causa delle limitazioni dovute all’emergenza sanitaria in atto la cerimonia si è svolta alla sola presenza di una minima rappresentanza di personale militare e senza alcun invitato esterno.
A presiedere l’evento è stato il comandante Marittimo Nord della Marina Militare, ammiraglio di divisione Giorgio Lazio. In rappresentanza del Corpo delle Capitanerie di Porto era presente il vice comandante generale, ammiraglio ispettore Antonio Basile.
Per l’ammiraglio Tarzia, che ha guidato la Direzione Marittima della Toscana ed il porto di Livorno negli ultimi tre anni e mezzo (dal settembre 2017), il termine del mandato ha coinciso anche con il termine del servizio attivo per raggiunti limiti di età, dopo 39 anni di servizio. Entrato nel Corpo delle Capitanerie di Porto quale ufficiale a nomina diretta nel 1982, nel corso della sua lunga carriera ha ricoperto molteplici incarichi e trascorso molti anni in funzioni di comando nei porti di S. Margherita Ligure, Viareggio; a Civitavecchia nella prima esperienza da direttore marittimo del Lazio e, da ultimo, di nuovo a Livorno quale direttore Marittimo della Toscana.
Il neo direttore Marittimo, capitano di vascello (cp) Gaetano Angora è entrato nel Corpo delle Capitanerie di Porto nel 1989 quale ufficiale a nomina diretta laureato in giurisprudenza. Nel corso della carriera ha già rivestito incarichi di comando presso l’Ufficio Circondariale marittimo di Pozzuoli, la Capitaneria di Porto di Torre del Greco e successivamente presso la Capitaneria di Porto di Salerno. Gli ultimi tre anni di servizio li ha prestati presso la Direzione Marittima di Napoli dove ha rivestito l’incarico di comandante in seconda.
L’intervista
LIVORNO – Ammiraglio Basile, il cambio della guardia alla Direzione Marittima della Toscana avviene in un momento delicato per il Paese e per il suo stesso Corpo.
“È un momento delicato e difficile ma noi delle Capitanerie siamo da sempre in prima linea quando i momenti sono difficili. E devo dire con piacere che i riconoscimenti non ci mancano”.
Arrivano, è vero, anche dai vostri colleghi di altre Coast Guard primarie, per il vostro impegno specie nella salvaguardia delle vite in mare. Poi ci sono le vostre responsabilità nei porti…
“Dove le condividiamo con le Autorità di Sistema, operando noi su tutti gli aspetti della sicurezza, loro sulla gestione del demanio e del lavoro portuale. Il tutto nel reciproco rispetto delle competenze e delle realtà locali, spesso diverse da direzione a direzione”.
Si parla spesso dei tanti vostri compiti, e a volte lamentando che non sempre avete i mezzi necessari.
“I mezzi sono importanti, ma per noi sono gli uomini e la loro formazione ad essere in primo piano fondamentali. Con lo sviluppo veloce delle tecnologie che è di questi tempi, occorre avere gente oltre che motivata anche preparata, ed è quanto cerchiamo di fare”.
Ammiraglio, però sembra ci siano ancora buchi nella piena applicazione delle tecnologie. Per esempio, ancora oggi molte Capitanerie non colloquiano via internet con altre perché hanno sistemi operativi diversi….
“È una realtà che stiamo affrontando non solo a livello nazionale ma anche a livello europeo, con protocolli in fase di attuazione per arrivare a un sistema unico nella UE, che ci consenta di colloquiare in real time in tutti i paesi dell’Unione. Siamo consapevoli che ci vorrà del tempo, ma il processo è già iniziato”.
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