L’ennesimo lockdown cinese sta generando ritardi nelle spedizioni bloccando la catena di approvvigionamento delle industrie europee già piegate dal conflitto in corso. Un’analisi approfondita è redatta dalla dottoressa Lucia Iannuzzi, consulente doganale e co-fondatrice di C-Trade e Overly.
Sulla base delle tendenze attuali – sottolinea Lucia Iannuzzi – gli osservatori cinesi affermano che i blocchi non inizieranno ad allentarsi fino a metà maggio, o forse giugno, poiché il governo mantiene la sua politica zero-COVID. Non bisogna, però, limitarsi a guardare solo ai porti.
Per comprendere l’entità della congestione è necessario guardare alle quantità di carico accumulate nei magazzini terzi o nelle fabbriche, pronto poi a partire o arrivare non appena il governo cinese allenterà le misure.
Oggi gli autisti non possono circolare liberamente per consegnare merce, quindi, è tutto sospeso fino a contrordine.
E, nel momento in cui il contrordine arriverà ci troveremo catapultati ad un anno fa, il periodo in cui i porti furono intasati ed ai ritardi generati dal lockdown si sono accumulati quelli generati dal caos nelle consegne e nello smistamento.
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