BARI – Si è tenuta sabato scorso, ad Alberobello (BA), presso il Grand Hotel “La Chiusa di Chietri”, la 15esima assemblea annuale dell’Unione Piloti che si è aperta con la consueta relazione del presidente, 👤 Vincenzo Bellomo.
Dopo aver ricordato in apertura la figura del compianto Romeo Mangano, già vicepresidente dell’UPI, sempre in prima linea nel promuovere battaglie e iniziative nell’interesse dell’ 🧑✈️ intera categoria dei Piloti di Porto italiani 🧑✈️, presidente Vincenzo Bellomo ha in premessa denunciato i tentativi di attacco diretti, non tanto e soltanto all’Unione Piloti ma anche alla sua persona.
🗣 Come era prevedibile – ha detto Bellomo – nel mirino va messo il nuovo sistema tariffario che ha definito “una resa con l’onore delle armi”. A destare perplessità tanto da diventare uno degli oggetti dei ricorsi al TAR – ha affermato – è l’obbligo per le Corporazioni di redigere annualmente – oltre ai rendiconti previsti dall’art. 120 del regolamento al Codice della Navigazione – anche un bilancio di esercizio strutturato secondo quanto previsto dal Codice Civile. 🗣
Per Bellomo, la tanto vituperata formula “Tartuffo” – la cui bontà e trasparenza sarà sempre difesa dall’UPI, resta l’unico metodo “incorruttibile” – proprio perché MATEMATICO – di elaborazione delle tariffe.
Il presidente dell’UPI ha poi respinto l’accusa, lanciata dall’ex presidente di Fedepiloti, di boicottaggio del Gruppo Di Lavoro o di una “opposizione inconsistente e priva di contenuti ispirata solo all’obiettivo della ricerca di visibilità anche a danno della categoria e degli interessi dei piloti” – ricordando “che i ricorsi al TAR sono stati l’estrema ratio per UPI per far arrivare in qualche modo le proprie obiezioni e le proprie deduzioni – ignorate per tutta la durata dell’iter istruttorio”.
Tra gli aspetti più controversi del nuovo sistema tariffario evidenziati dal presidente dell’UPI figurano:
- la discrezionalità sull’ammissibilità o inammissibilità tramite “valutazione di congruità” delle Spese Valutabili ai fini del riconoscimento nella spesa ammessa;
- il depauperamento della professionalità del Pilota – cui viene riconosciuto un elemento base che si colloca ancora al di sotto della paga media del 1° ufficiale di coperta.
Sul primo punto, Bellomo resta convinto che “le spese reali, legittime e consentite, sono solo quelle volte al soddisfacimento delle esigenze del servizio di pilotaggio così come indicato dagli articoli 110 – 1° comma – e 120 del Regolamento al Codice della Navigazione e quelle – a prescindere se ammesse o meno – implicitamente ed esplicitamente autorizzate dall’Autorità Marittima”.
Pertanto, le indicazioni Ministeriali per cui qualsiasi “Spesa non ammissibile” non deve essere intesa come non legittima e che le spese eccedenti il valore stabilito dal tavolo tariffario siano comunque consentite, non possono che destare – sostiene Bellomo – una forte perplessità. Tuttavia – assicura successivamente – l’Unione Piloti – pur mantenendo ferme le motivazioni che hanno determinato il ricorso al TAR – nella testarda speranza di essere ascoltata continuerà a partecipare agli incontri del Gruppo di lavoro.
L’altra questione molto controversa è l’individuazione dell’Elemento base, che per il presidente dell’UPI resta “un punto fondamentale per la qualità del servizio garantito dai Piloti; reso da professionisti che posseggono elevatissimi livelli di specializzazione – selezionati attraverso concorsi pubblici”. Secondo Bellomo si rischia che molti piloti “nella prospettiva di ruoli e compiti maggiormente gratificanti, preferiscano mettere le loro competenze a disposizione di soggetti più lungimiranti e illuminati”.
La relazione però non è stata solo un’elencazione di recriminazioni. Il presidente ha ricordato infatti che la proposta dell’UPI “di accorpamento delle stazioni pratici di Licata – Mazara del Vallo – Ortona – Pescara – Porto Empedocle – Termini Imerese con le Corporazioni Piloti limitrofe – nell’ottica tanto di aumentare la sicurezza di quei porti, con la garanzia di una copertura di supporto e rinforzo in caso di imprevisti o emergenze – quanto di impedire la soppressione del presidio di pilotaggio in caso di sensibile riduzione dei traffici” – ha trovato il favore dell’utenza e del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.