Sicurezza: ma non sia un alibi

Mario Sommariva
LIVORNO – Sicurezza, sicurezza e ancora sicurezza: la gente nei porti non deve farsi male, non deve rischiare, e tutto il lavoro nei porti deve rispettare parametri che garantiscano il massimo di Safety.
Però c’è un però: e come ha sottolineato il pragmatico e realista 👤 Mario Sommariva, presidente dell’AdSP di La Spezia, spesso il meglio è nemico del bene.
Ovvero: occhio a non utilizzare il tema sicurezza per non decidere, per procrastinare, per non rispettare i dettami della logistica moderna che richiedono velocità in tutto.
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È quanto si sussurrava – ma non tanto a bassa voce da non essere uditi – tra i tanti operatori e terminalisti che assistevano al dibattito in Fortezza Vecchia.
Tema: in alcuni porti dove il problema dell’ingresso delle grandi navi assilla il cluster come a Livorno, si cominciano a sperimentare ingressi di unità sempre più grandi, ovviamente con tutte le garanzie del caso.
A Livorno ancora no: perché sia la Capitaneria di Porto, sia la corporazione dei piloti, hanno chiesto più tempo e un supplemento di controlli sui fondali (che non sono stati dragati per il già più volte criticato “nient” della Regione) e sulla strettoia del Marzocco (vicenda del tunnel per i cavi Eni).
Anzi, pare che un sondaggio tra i piloti abbia dato come risultato che la maggioranza assoluta di essi sia nettamente contraria a esperimenti che non considerano affatto sicuri.
E allora?
Allora il dibattito è in corso: i terminalisti scalpitano, le compagnie di navigazione minacciano, i lavoratori sono incerti, ma chi deve assumersi responsabilità che finiscono facilmente nel penale vogliono vederci chiaro.
E qui si apre un altro tema nazionale: quello della responsabilità per ogni firma, con i giudici pronti a colpire.
Ne sanno qualcosa anche funzionari d’alto grado livornesi, che si trascinano da anni vertenze amare e immeritate.
(A.F.)
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