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“Sulla bozza di riforma Lupi ok in tutto, ma tempi rapidi”

Occorrono regole chiare ed urgentissime per la governance dei porti italiani – L’importanza di dragare al più presto e di terminare la darsena di Levante

Antonio Sticco

NAPOLI – Il porto di Napoli attende da tempo che vengano realizzate le necessarie opere per rispondere alle esigenze del mercato e conservare quel ruolo importante che svolge da sempre nei traffici del Mediterraneo. Oggi più che mai, per affrontare le difficoltà accentuate dalla perdurante crisi, gli operatori chiedono risposte concrete su tanti fronti: urgono opere strutturali certo, ma non solo. Ne parliamo con Antonio Sticco, presidente della Associazione Campana Corrieri Spedizionieri ed Autotrasportatori (A.C.C.S.E.A.) e titolare della casa di spedizioni Sticco Sped, che ha una visione concreta della situazione e di cosa occorra per il rilancio dello scalo.
La pesante crisi dei traffici marittimi si riflette ovviamente anche sul vostro comparto.
[hidepost]Dove crescono le preoccupazioni sia per l’inadeguatezza delle strutture portuali nelle quali operate, sia per i problemi legati al commissariamento dell’Authority di Napoli. Può indicarci le urgenze che a suo parere devono essere prioritariamente affrontate?

“Ormai non possiamo più parlare di urgenze, queste devono essere considerate eccezioni, è necessario stabilire subito regole chiare per lo sviluppo dei porti. Governance, organizzazione, tariffe, specializzazioni, facilitazioni burocratiche, tutti argomenti urgentissimi non più differibili. Siamo fermi da troppi anni, bisogna iniziare subito il cambiamento”.
Si parla molto, anche a livello internazionale, di Napoli come uno dei porti più controllati contro l’illegalità, l’arrivo di merci contraffatte, persino di traffici di armi. A volte siamo di fronte ad esagerazioni, ma è indubbio che i controlli sono molti, a volte ripetitivi e spesso anche non coordinati tra i vari enti preposti. In altre realtà portuali, non solo estere, si creano centri servizi unificati. Avete proposte, iniziative, indirizzi in questo senso?
“Le mie informazioni sono che i controlli sono simili in tutta Italia. Le esagerazioni su Napoli fanno parte del “sentito dire”. Non mi risulta un elevato arrivo di merce contraffatta statisticamente (ai fini portuali). Le percentuali sono irrisorie, non supererebbero l’1% del traffico globale, per il resto non dimentichiamo che tutti gli italiani pagano lo scotto della burocrazia e delle norme legislative poco chiare.
Come iniziative: l’Associazione di Napoli con il supporto della Camera di Commercio si sta adoperando per la creazione di una rete di imprese; tra i principali obiettivi vi è quello di un centro unificato per lo sviluppo delle attività portuali ed interportuali”.
Il ministro Lupi ha presentato di recente alle commissioni parlamentari una bozza di disegno di legge che dovrebbe accorpare le Autorità portuali e i porti stessi in non più di otto distretti logistici, “salvando” otto Autorità capo-distretto e cancellando le altre. Verrebbero anche eliminati i comitati portuali, sostituiti da organismi molto più ristretti quasi da Spa. Qual’è la vostra opinione sul progetto?
“Finalmente la politica si interessa dei porti, plaudo alle iniziative del ministro Lupi e sono d’accordo su tutto. Mi auguro che ben presto la legge così come è proposta venga approvata”.
Il nuovo codice comunitario sulle rappresentanze doganali pone obblighi, limiti ma forse anche opportunità alla vostra professione. C’è stato anche un importante convegno sul tema. Può riassumerci le considerazioni e gli eventuali correttivi proposti dalla sua associazione?
“La riconferma in sede europea della figura della rappresentanza doganale dà un giusto riconoscimento alla nostra categoria, la quale deve presentarsi a questo nuovo appuntamento con il tecnicismo e la cultura necessaria per svolgere la professione, nel contempo pretendere il rispetto delle regole da tutti gli utenti del servizio”.
Quali sono le possibilità di sviluppo che intravede per il porto di Napoli?
“Come utente affermo che esistono ottime possibilità ma è necessario che la futura Autorità Portuale tra le priorità metta subito i dragaggi, termini al più presto la darsena di Levante, organizzi con tutti gli attori della logistica un servizio intermodale efficiente in modo da agevolare la celerità e lo sviluppo dei traffici portuali”.
Cinzia Garofoli

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Pubblicato il
12 Febbraio 2014

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