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“Raccordo” e i tempi per la nuova logistica

La candidatura all’“Easy Railway Infrastructure” di ERICA e la contestualità con la piattaforma Europa

Antonella Querci

LIVORNO – Parliamoci chiaro: “Raccordo”, l’importante progetto presentato nei giorni scorsi a Piombino dalle Autorità portuali affiancate di Livorno e Piombino, è uno studio, che è stato approvato e finanziato sul bando TEN-T del 2103 sul quale sono già stati avviati significativi interventi. Siamo insomma sul concreto, non sul libro dei sogni come qualcuno sottovoce ha voluto commentare. La direzione sviluppo strategici dell’Authority livornese guidata da Antonella Querci su questo tema ci lavora da due anni e il risultato presentato proprio nell’incontro al Phalesia di Piombino va ben oltre le schede e le aspirazioni. Ma interessante anche e specialmente è apparsa la parte tecnica sviluppata con i progetti ERICA (Easy Railway Infrastructure and Customs Access) e RAISE-UP (connessione ad ERICA per il porto di Piombino) sui quali si sono dilungate le relazioni del pomeriggio e che delineano un lavoro ancora da completare, che punta a un ulteriore sviluppo della rete di servizio su ferro, coinvolgendo anche il porto di Marina di Carrara.
[hidepost]Bene ha fatto – e apriamo una parentesi – la presidente di Asamar Laura Miele, intervenendo al convegno, a chiarire che è fondamentale ormai per un sistema logistico che voglia presentarsi competitivo in ambito almeno europeo a strutturarsi con collegamenti ferroviari che vadano dal Nord Europa all’ultimo miglio su porti e interporti: tenendo però presente che occorre, come sempre l’Asamar richiama in tutte le occasioni possibili – battersi per ridurre il deficit dovuto alla burocrazia ed ai costi parassiti. E Carlo Torlai, presidente della Compagnia lavoratori portuali di Piombino, sua volta ha richiamato a una realtà sotto certi aspetti kafkiana del suo porto, dove esistono fasci di binari cargo oggi inutilizzati nella Lucchini mentre per il porto esiste un solo collegamento e per di più limitato ai passeggeri. Della serie: volendo ed avendo le risorse, si può fare molto in breve tempo.
Ecco, il problema dei tempi è stato al centro del dibattito, sottolineato dal realistico richiamo di Antonella Querci ma anche dalle schede tecniche. Nel 2015 sarà completato – si spera – il raccordo ferroviario tra la Darsena Toscana (sponda ovest ma anche sponda est: l’ha specificato nelle more degli interventi Giuliano Gallanti, e non è piccola precisazione, considerando l’interesse crescente proprio per la sponda Est anche di Msc) e la rete ferroviaria nazionale, per una spesa di 45 milioni. Ma il resto degli interventi è programmato – ammesso che arrivino, come si spera, le risorse – tra il 2019 e il 2024: lo “scavalco” per l’interporto sarà pronto nel 2019 (17 milioni di investimento), il raccordo tra l’interporto e la Collesalvetti-Vada sarà pronto nel 2022 (94 milioni); e infine il by-pass ferroviario di Pisa nel 2024 (91 milioni).
Tempi realistici, ha detto ancora la Querci. Ma tempi che in un’ottica di trasformazioni della logistica nazionale e internazionale, sembrano biblici. Salvo ripensare un attimo anche alle realtà più casalinghe, come ai tempi della piattaforma Europa, che nella migliore delle ipotesi potrebbe essere pronta nel 2020. E a quelli della tanto sospirata autostrada tirrenica, che saranno ancora più lunghi, se alla fine l’avremo, questo benedetto completamento dell’Europa 1 dalla Manica allo stretto di Messina…

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Pubblicato il
18 Aprile 2015

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