Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Ignazio Messina & C. acquisisce il Terminal San Giorgio

GENOVA – Prosegue lo “shopping” nello shipping. Questa volta le famiglie Messina e Gavio hanno raggiunto un’intesa per il passaggio alla Ignazio Messina & C. S.p.A. del 100% delle quote societarie di Terminal San Giorgio S.r.l., da porre al vaglio dell’Autorità di Sistema Portuale: un processo di integrazione non inciderà in alcuna maniera sugli attuali livelli occupazionali.

Terminal San Giorgio è concessionaria nel porto di Genova in ATI con la stessa Messina per i Ponti Libia e Canepa e, da sola, per il Ponte Somalia.

Le due società confermano che verranno mantenuti e rispettati gli impegni già assunti da Terminal San Giorgio, non solo nei confronti di Autorità di Sistema Portuale ma anche e soprattutto nei confronti dei clienti e dei principali fornitori. La Messina, in coerenza con il suo piano industriale e con la strategia di integrazione logistica perseguita da oltre trent’anni, intende sviluppare, in sinergia con le aree in cui già opera nel porto di Genova, in modo sempre più convinto la vocazione di un vero e proprio terminal Multipurpose: in particolare merce varia, rotabili di ogni genere compreso il traffico delle Autostrade del Mare, pezzi eccezionali, impiantistica, coloniali, ecoballe, metalli di vario tipo, oltre ai containers.

L’ad del Gruppo Autosped G manifesta soddisfazione per la conclusione dell’operazione e conferma che le due società collaboreranno sul fronte della logistica terrestre, trasporti camionistici e ferroviari, terminal intermodali.

Il Terminal San Giorgio opera su aree che si estendono per 206.000 metri quadri e dispone di 1600 metri di banchina con 6 ormeggi lo-lo e tre ormeggi per navi ro-ro. Dispone di due linee ferroviarie interne dove poter formare treni completi.

Pubblicato il
8 Luglio 2023

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio