Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

L’identità dei porti italiani

GENOVA – Negli ultimi tempi si discute molto dell’eventualità che le Autorità Portuali italiane possano essere trasformate in vere e proprie Società per Azioni, come sembrerebbe auspicare anche la Commissione Europea che nel frattempo, considerandole imprese, ne richiede il pagamento delle tasse sui canoni demaniali.

In realtà un simile cambiamento, oltre ad essere di non facile attuazione, risulta in netto contrasto con la posizione di molti addetti ai lavori, i quali ritengono che un’ipotetica privatizzazione rappresenterebbe un serio ostacolo all’effettivo sviluppo degli scali.

Come noto, la natura giuridica di questi Enti prevede che essi svolgano esclusivamente compiti di governo, disciplina, programmazione, promozione e coordinamento.

[hidepost]

In questo quadro le gestioni portuali, di fatto già private, vengono ricondotte all’interno di un contesto regolatorio che solo le Port Authorities, in qualità di Enti pubblici non economici, possono appunto assicurare.

Secondo alcuni, uno stravolgimento sostanziale dell’attuale assetto, oltre a svilire la funzione di terzietà delle AdSP, comprometterebbe fortemente anche l’ottenimento dei cosiddetti “aiuti di stato”, in relazione ad interventi infrastrutturali da realizzarsi attraverso gli investimenti.

Occorre altresì aggiungere che sul versante sindacale, almeno due delle tre sigle confederali, CGIL e UIL trasporti, asseriscono convintamente che il passaggio da un ambito disciplinato per legge ad uno deregolamentato, possa generare come accaduto per altri settori produttivi, gravi inefficienze e sprechi, con inevitabili e pesanti ripercussioni a carico della collettività.

Il Presidente Zeno D’Agostino, a capo dei porti di Trieste e Monfalcone, in una recente intervista ha dichiarato che, per attribuire maggior dinamismo alle Autorità Portuali, non è necessario ricorrere alla loro conversione ma basterebbe semplicemente eliminare qualche piccolo vincolo di carattere normativo che ne riduce drasticamente la capacità d’azione.

Il riferimento è al comma 11 dell’art 6 L. 84/94 che non consente a queste Amministrazioni di detenere partecipazioni maggioritarie all’interno di società che si occupano di logistica e intermodalità. A mio parere, potrebbe essere questa una delle possibili soluzioni da cui partire, per andare incontro alle esigenze di chi giustamente chiede un maggior efficientamento dei processi decisionali, senza però demolire la connotazione statale dei porti ed evitando soprattutto che finiscano nelle mani sbagliate.

Felice Mgarelli

[/hidepost]

Pubblicato il
7 Dicembre 2019

Potrebbe interessarti

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Nautica e navigatori al Salone di Genova

Passata la festa, diceva un vecchio proverbio un po’ blasfemo, gabbato lo Santo. Passato il Salone Nautico di Genova, appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, sono state tirate le somme: ufficialmente, la nautica italiana...

Editoriale
- ANTONIO FULVI
Leggi ancora

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio