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L’ANAC bacchetta l’AdSP Nord Tirreno

ROMA – È stato inviato un “severo richiamo” dell’Autorità Anticorruzione all’Autorità Portuale di Livorno (Mare Tirreno Settentrionale) per ripetute violazioni del Codice degli Appalti e della normativa antimafia (legge N. 136, 13 agosto 2010) in merito al controllo dei subcontratti e della tracciabilità dei flussi finanziari. L’istruttoria di ANAC, riguardante i lavori di fornitura e posa in opera di nuovi parabordi nel porto di Livorno (importo a base di gara: 2⃣ milioni e 2⃣4⃣8⃣.0⃣0⃣0⃣ euro), è partita da un esposto del Nucleo Anticorruzione della Guardia di Finanza di Roma. In precedenza si era già svolta un’ispezione riguardante il rispetto degli obblighi della legge antimafia.

Adesso con una nota del presidente di ANAC, 👤 Giuseppe Busia, approvata dal Consiglio il 4 aprile 2023 – si legge sul sito dell’ANAC – l’Autorità ha accertato le ripetute violazioni del Codice dei Contratti e della legge antimafia con riferimento alla tracciabilità dei flussi finanziari. ANAC ha rilevato infatti che l’impresa esecutrice dei lavori del porto ha stipulato diversi subcontratti con altri operatori economici senza darne comunicazione e dovuta trasparenza. Anche dopo ripetute sollecitazioni dell’Autorità, risultavano omesse comunicazioni importanti di subcontratti.

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Fin qui la nota, diffusa dall’ANAC.

Nei fatti, ANAC si è limitata al richiamo, senza sanzioni: ed è stato immediatamente ottemperato, dal nuovo vertice dell’AdSP – erano nel frattempo subentrati il nuovo presidente Guerrieri e il nuovo segretario generale Paroli – il richiamo formale agli uffici, dove era avvenuto il disguido.

Pubblicato il
17 Maggio 2023
Ultima modifica
18 Maggio 2023 - ora: 11:45

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