Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

La grande “Barcolana” al Propeller di Trieste

TRIESTE – Nel 2013 gli iscritti alla regata più partecipata al mondo erano 1.545, con un giro d’affari – solo stimato – di 20 milioni di euro, 127 espositori e 30 eventi in 4 giorni. Numeri cresciuti in modo incredibile nel 2018: 2.689 iscritti, giro d’affari – sempre stimato – di 75 milioni, 206 espositori e 400 eventi in 10 giorni.

Forte di queste cifre, ieri sera alla conviviale del Propeller Club di Trieste, il presidente della Società velica Barcola Grignano, Mitja Gialuz, ha annunciato uno studio commissionato all’Università Bocconi di Milano per valutare in modo scientifico presenze e indotto. Ciò che è invece già sicuro è il forte vantaggio d’immagine che Trieste e il suo territorio traggono da quello che lo stesso assessore comunale al Turismo del Comune, Maurizio Bucci, ha definito “la regina degli eventi”.

[hidepost]

«Si tratta di risultati non ascrivibili alla Società velica, ma alla capacità di coinvolgere l’intera città e riuscire a far squadra fra aziende e istituzioni. Risultati – ha concluso Gialuz, professore ordinario al Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Trieste – che hanno premiato la lungimiranza delle istituzioni anche se ci sono state, negli anni, decisioni difficili da prendere».

Una di queste, ha sottolineato l’assessore Bucci, riguarda la convivenza con le navi da crociera. Anche in prospettiva futura dopo l’annuncio da parte di MSC di far diventare home port lo scalo di Trieste a partire dal 2020.

«Già nel calendario di quest’anno – ha detto Bucci – si è verificata la presenza di due navi da crociera proprio il giorno della Barcolana. Una compagnia tedesca mi ha appena fatto sapere che se salta la data della Barcolana, salta la stagione. Ma la Barcolana non si mette in discussione, però aiutiamoci. Bisogna cambiare gli spazi del Villaggio Barcolana, mentre il futuro è Porto Vecchio».

Il turismo a Trieste sta crescendo ormai da anni, superando quasi indenne i recenti periodi di crisi, anche grazie agli eventi organizzati, tra i quali, ha ricordato il presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti, sono da annoverare le fiere di settore. Su tutte quella legata all’olio di qualità e al caffè.

L’intervento di Paoletti è servito anche a ricordare la sua proposta di realizzazione di un Parco del mare (due gli scenari di investimento, uno da 38 milioni di euro e uno da 48 milioni), che pare ormai giunto alla fase esecutiva con il placet delle amministrazioni locali.

Commenti dal punto di vista di imprenditore.

«Non siamo ancora una città turistica, non c’è una politica ben chiara a lungo termine, non c’è l’accoglienza congressuale e non ho ancora ben chiara la redditività che lascia il settore – ha ammonito Serena Cividin, tra i più conosciuti imprenditori del settore sul territorio -. Ad ogni modo oggi presento Trieste come “città della Barcolana” e non dobbiamo delocalizzare l’evento, anzi Barcolana deve espandersi in tutta la città. Crociere non vanno in contrapposizione: è una follia pensare di spostare la Barcolana, così come pensare di rinunciare alle crociere».

Dello stesso parere anche il presidente del Propeller Club Port of Trieste, Fabrizio Zerbini, secondo il quale «… Barcolana e crociere devono potere convivere anche in quel brevissimo periodo nel quale sono contestuali. Sicuramente c’è il modo di farlo e deve essere trovata la necessaria collaborazione in merito tra pubblico e privato». Mentre per quanto riguarda il Parco del Mare, «la città non deve avere paura del nuovo che può dare forte attrazione turistica e giovare all’economia locale».

[/hidepost]

Pubblicato il
5 Dicembre 2018

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio