Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Diportisti: quel Registro azzoppato

ROMA – Avanti adagio, molto adagio quasi indietro: è la battuta classica del ponte di comando di una nave quando si va in esplorazione in un porto nuovo, o comunque non si è sicuri che quanto prospettato risponda a verità.

L’abbiamo riesumata in occasione del recente annuncio – emanato dal Comando generale delle Capitanerie e rilanciato da UCINA – sull’entrata in servizio del registro telematico delle imbarcazioni da diporto. Ne abbiamo scritto mercoledì scorso. Peccato che ad ulteriori approfondimenti risulta che siamo solo all’inizio di una procedura che appare tutt’altro che immediata.

[hidepost]

Le stesse Capitanerie hanno chiarito che il Registro è partito dal 1 settembre solo per le nuove iscrizioni. Comprensibile del resto: per mettere mano ai libroni delle vecchie iscrizioni sarebbe stata necessaria una disponibilità di addetti e di tempo che evidentemente non c’è stata. La soluzione è che le vecchie iscrizioni saranno trasferite nel registro telematico solo al momento in cui ci saranno variazioni di proprietà, o modifiche da registrare agli apparati, o rinnovo delle licenze. Comprensibile anche questo: non si fanno – come dice un vecchio adagio – le nozze con i fichi secchi, ovvero con il personale sempre all’osso delle Capitanerie.

Il problema più serio però è un altro: l’iscrizione al Registro telematico al momento (e non si sa fino a quando) darà all’utente soltanto il vecchio certificato cartaceo, invece che la “card” plastica simile alla patente automobilistica che era prevista. Motivo: il poligrafico dello Stato non ha fatto a tempo a varare le “card”. Potrebbe sembrare un dettaglio trascurabile: in fondo siamo andati avanti per decenni con la carta, possiamo aspettare ancora. Di fatto però, oltre a un passaggio “azzoppato”, l’utente si troverà poi nella necessità di tornare alle Capitanerie – o alle agenzie di pratiche automobilistiche/navali autorizzate – per farsi sostituire la carta con la “card”. Se non ci saranno altre complicazioni, e ovviamente altre spese. Appunto: avanti adagio, quasi indietro?

Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
14 Settembre 2019

Potrebbe interessarti

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Nautica e navigatori al Salone di Genova

Passata la festa, diceva un vecchio proverbio un po’ blasfemo, gabbato lo Santo. Passato il Salone Nautico di Genova, appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, sono state tirate le somme: ufficialmente, la nautica italiana...

Editoriale
- ANTONIO FULVI
Leggi ancora

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio